Chiesa di San Michele e Palazzo Ducale

Descrizione

La tesi si sviluppa in più fasi: una prima riguardante lo studio del territorio, una seconda fase analitica del Palazzo “Ducale” di Roccaravindola (IS) e dell’adiacente Chiesetta di San Michele Arcangelo e, infine, quella progettuale, incentrata su una nuova copertura per la Chiesetta.  La prima fase riguarda, appunto, lo studio della frazione di Roccaravindola e del territorio volturnense, scavando nella storia locale, fino alle origini dei primi insediamenti nell’Area del Volturno.  Le informazioni ottenute nella prima fase, sono fondamentali in quanto rappresentano la base della successiva fase analitica, la quale attraverso rilievi (geometrici ed architettonici), studi delle murature (che consentono di datare e capire gli interventi evolutivi dei manufatti), degli affreschi e delle tecnologie ed infine le indagini dei caratteri tipici delle architetture che si sono succedute nel territorio. Alla fine della fase analitica si ricava un quadro chiaro che consente di ipotizzare la storia evolutiva degli edifici e di affrontare al meglio la terza ed ultima fase ovvero quella progettuale; quest’ultima, prevede ulteriori studi riguardanti le modalità d’intervento (manutentivi e progettuali), rispettando i manufatti, la loro storia ed il contesto ambientale e paesaggistico.

Ambito
Restauro Architettonico
Luogo
Roccaravindola (IS), Italia
Data
Luglio 2016
Relatore
Prof. Arch. Claudio Varagnoli
Correlatori
Arch. Enza Zullo
Arch. Stefano Cecamore

Progetto

L’ipotesi sorge dall’esigenza di avere una copertura, che rispetti l’antico, che consenta la fruizione dell’edificio mantenendo una funzione museale e che soprattutto tenti di reinterpretare la forma originaria. Nasce così il progetto finale, dove una costruzione moderna, forte e voluminosa riesce a valorizzare il manufatto antico. Questa relazione antico-nuovo è sicuramente fortificata dall’impiego dei laterizi “Kolumba” (utilizzati da Peter Zumthor nel Kolumba Museum), lunghi e sottili, di una colorazione , che richiama il colore delle pietra. La scelta di una struttura voluminosa e chiusa, permette di rivivere l’atmosfera propria delle chiese tardo-medievali, possenti e scarsamente illuminate. Infine la struttura in alcuni lati e in quasi tutta la chiesa antica è rialzata di 25 cm, in modo dar valore al perimetro delle murature antiche esistenti e di creare suggestivo gioco luci-ombre internamente di giorno ed esternamente di notte. La struttura è pensata per essere leggera, in modo da limitare il peso e lo sforzo compiuto dagli elementi. L’utilizzo della trave alveolare e del cls alleggerito sulla lamiera grecata consente di avere uno solaio resistente e più leggero possibile.

Alternativa progettuale